SUK - Superkilen, 2012, Copenhagen
BIG Architects, Topotek1, SUPERFLEX
Superkilen è un masterplan nel quartiere di Nørrebro, a Copenhagen, ideato e sviluppato da BIG Architects in collaborazione con i paesaggisti di Topotek1 e gli artisti visivi di SUPERFLEX. Vincitore di un bando indetto dal Comune di Copenhagen assieme all’associazione Realdania, mirato al miglioramento degli standard di vita e più in generale alla riqualificazione di questo distretto dalla forte matrice multiculturale e teatro di sporadici episodi di violenza, Superkilen può definirsi un progetto a più mani non solo per il coinvolgimento di tre diverse realtà professionali, ma soprattutto per il contributo dei cittadini. Tramite canali mediatici e sociali, i residenti sono stati contattati per suggerire funzioni ed elementi di arredo urbano da inserire nel masterplan; un vero e proprio processo di partecipazione dal basso, sfociato nell’inserimento di oggetti di vita quotidiana provenienti da 57 nazioni (ossia il numero delle comunità etniche di Nørrebro), tra cui dissuasori da marciapiede dal Ghana,
di Marco Pietrolucci
Architetto, Dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Progettazione Urbana
*Call Tematica
Premessa
Il fenomeno della crescita delle città e la conseguente trasformazione del territorio agricolo in spazio urbanizzato è un fenomeno di cui si discute da molti anni senza essere riusciti ad indicare una strategia di fondo che consenta di mettere in equilibrio dinamiche urbane e realtà rurali. C’è un bellissimo libro di R. Rogers, Città per un piccolo pianeta, che ha quasi vent’anni e che ancora descrive correttamente come le città possano tramutarsi da spazi di condivisione, di incontro e di scambio in agglomerati socialmente problematici, che consumano le risorse del pianeta e rendono la vita miserevole. Nonostante le profonde difficoltà ad accompagnare attraverso il progetto lo sviluppo delle città e dei territori urbanizzati, gli organismi urbani continuano ad essere il principale motore dell’economia sociale: consentono affrancamenti culturali e generano le nostre libertà, individuali e collettive,