Residenze “Le Tartarughe”

ANOMIAstudio Architetture
Gianluca Nucci, Domenico Simone, Tiziano Testa

Marino è un comune a sud ovest dell’area metropolitana romana, sviluppatosi per borgate che riempiono le vallate di un paesaggio dolcemente collinare; Santa Maria delle Mole è una delle frazioni che costeggiano la via Appia. Il tipo edilizio dominante di questa parte di metropoli è la palazzina di due o tre piani fuori terra che contribuisce a tessere una trama urbana regolare e mediamente compatta dove si alternano materiali ricorrenti con poche eccezioni: recinzioni, cancelli, siepi, spazi condominiali, balconi, inferriate, mansarde compongono un paesaggio urbano prevalentemente privato e poco pubblico, dove lo spazio aperto è concepito in funzione esclusiva dell’abitazione. Il progetto residenziale “Le tartarughe” di ANOMIAstudio Architetture rispetta le regole di questa parte di città pur con elementi e variazioni che introducono un carattere più urbano e condiviso rispetto all’esistente; le esperienze dello studio legate all’architettura, al progetto urbano, all’arte e al paesaggio si traducono qui in un progetto che rilegge e modifica il tipo edilizio della palazzina. Il progetto del complesso residenziale prevede tre fabbricati di due piani fuori terra articolati a U intorno a una corte aperta verso strada, concepita non solo come area condominiale e di ingresso alle residenze, ma come spazio condiviso e comune tra gli abitanti. Il disegno del verde e delle sedute invita a utilizzare la corte come spazio di sosta e di incontro: l’impronta circolare diventa leitmotiv che caratterizza gli spazi condivisi, facendosi ora seduta, ora aiuola, ora apertura nel muro portante delle scale esterne. Materiali e colori di facciata suggeriscono anch’essi una differenza tra il lato pubblico del complesso e quello più intimo della comunità che lo abita: il tamponamento esterno è scuro, con mattoni fatti a mano con colorazione testa di moro, quello interno alla corte è di legno chiaro ad alte prestazioni con finitura spazzolata. Le coperture metalliche semicurve si chiudono verso l’esterno come a voler custodire l’interno abitato. Anche il sistema di distribuzione degli appartamenti sottolinea il carattere comunitario del progetto residenziale: due scale aperte in calcestruzzo a vista consentono l’accesso a un ballatoio che conduce alle unità abitative del primo piano. Il complesso si compone di 20 appartamenti distribuiti nei tre edifici: le due palazzine su lato strada ospitano due unità abitative al piano rialzato e due duplex al piano primo e mansarda; la stecca più lunga è divisa in sei alloggi al piano rialzato e altrettanti duplex al piano superiore. Gli appartamenti variano da 50 a 60 mq: i tagli più piccoli ai piani rialzati godono di un piccolo giardino privato, quelli al piano superiore si aprono su ampie terrazze. In una parte di città dove lo spazio pubblico è spesso area marginale, ritaglio delle numerose lottizzazioni, il progetto di ANOMIAstudio Architetture evidenzia la vera potenzialità di questa parte di metropoli, ovvero la possibilità di un equilibrio bilanciato tra spazio privato e vita di comunità. Immagini di Stefano Colagrande fornite da ANOMIAStudio Architetture