ROMA MUNICIPIO V PERIFERIA EST - UN PROGETTO PILOTA PER UN FUTURO SMART

di Daniela Fondi
Ricercatore Docente di alta qualificazione Sapienza Università di Roma
*Call Tematica

Lo studio del degrado fisico dei luoghi del V Municipio, delle conseguenti criticità sociali e la constatazione delle opportunità trascurate e delle aspirazioni negate emerse dai colloqui con i residenti e fruitori hanno suggerito di intraprendere iniziative capaci di promuovere un approccio innovativo di “rigenerazione urbana sostenibile” nel settore a est della Capitale. Il team - formato da studiosi dell’Università Sapienza, liberi professionisti e amministratori locali - ha sviluppato l’intervento applicando una strategia open-source. Il “Progetto Direttore” che è stato redatto ha tutte le potenzialità di una smart city, così come definita nel Programma Europeo H2020 e scommettendo sulla potenza della cultura come mezzo capace di abbattere le barriere del degrado, si propone come esempio innovativo per una migliore mobilità e qualità degli spazi aperti, attraverso la valorizzazione di una infrastruttura costruita a suo tempo come “tombatura” delle reti ferroviarie. Il V Municipio ha già manifestato con la Delibera di Giunta n°32 dell’ottobre 2015 “interesse alla promozione della progettazione della smart line”. Il programma funzionale, finalizzato alla formazione di nuove centralità integrate con l’edilizia pertinenziale, è articolato in macro-temi e punteggiato con interventi “brillanti”. Un esempio di rivitalizzazione di periferia urbana in cui è possibile rispettare le prescrizioni e gli obiettivi che la legge/normativa sulla “rigenerazione urbana” intende raggiungere, vale a dire: zero consumo di nuovo suolo, zero emissioni di gas inquinanti a supporto degli spostamenti giornalieri (pendolari, studenti etc.), valorizzazione della mobilità pubblica, riutilizzo degli spazi in chiave progettuale con mix funzionale,

valorizzazione del capitale sociale e territoriale, anche in chiave multiculturale, stabilizzazione di processi di sviluppo economico locale con modalità di collaborazione tra gli attori e le strutture di governance. La società odierna è in continua trasformazione, le persone si trovano di fronte a nuove scelte su dove e come lavorare, vivere, viaggiare, comunicare e mantenersi in buona salute. La “smart-line V municipio” rappresenta un prototipo di applicazione del modello di innovazione denominato smart city basato sul coinvolgimento degli utenti. La “smart line” è una proposta tecnicamente già realizzabile in virtù delle condizioni ambientali e amministrative, capace di recuperare quel potenziale “valore nascosto” derivatole dalle presenze storico-archeologiche di cui abbonda il sottosuolo del Municipio, la cui presenza potrebbe nel contempo impedire o rallentare il processo di una nuova edificazione. Gli edifici di nuova costruzione insisteranno pertanto solo sul “suolo artificiale” con la riutilizzazione della copertura della “tombatura”, solida struttura in calcestruzzo armato lunga circa 6 km, che attraversa i quartieri periferici diventando occasione per sostenerne la unitarietà reale e virtuale. Permette il recupero in chiave smart dei “non luoghi” in “luoghi amichevoli”. Operazione valida sia nella direzione prevalente est-ovest, tra il territorio metropolitano, le borgate, i quartieri periferici e il centro città, sia in direzione nord-sud dove gli stessi luoghi interagiscono con le aree contigue, con gli edifici disponibili che ne recepiscono le potenzialità, ne favoriscono gli innesti e le intersezioni trasversali. Strutturalmente costituisce una sorta di fondazione rovescia in cui scorrono le due linee ferroviarie (FR2-TAV) che si attestano a ovest sulla stazione Prenestina e proseguono a est fino a intersecare e oltrepassare il GRA. In molti segmenti questo volume cavo si innalza rispetto alle quote dell’edificato e, solo per brevi tratti, è complanare alle strade limitrofe. Le cinque fermate urbane costruite lungo la FR2 - Prenestina, Serenissima, Palmiro Togliatti, Tor Sapienza e La Rustica Città - appaiono oggi degradate e richiedono urgenti interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza.

La proposta è di un progetto culturale in divenire, simbolicamente anch’esso in “movimento” che prevede che alcuni dei suoi possibili allestimenti/edifici si possano trasformare in tutto e/o in parte in funzione dell’utilizzo che i fruitori ne vorranno fare e dell’evoluzione delle loro esigenze. Educa altresì i cittadini a sentirsi partecipi di un “circuito virtuoso della mobilità” e li invoglia a viaggiare a diverse velocità: passeggiate pedonali tra i servizi della tombatura, piste ciclabili che corrono tra il verde delle alberature, trasporto su ferro servito dalla nuova tramvia Ponte Mammolo-Subaugusta che collega la Metro B, A, C, la linea regionale FR2 a servizio di Roma Città-Metropolitana fino alla TAV. Il progetto è strutturato tenendo presenti i criteri europei modellati sulle esigenze di ciascuna delle quattro macro-aree funzionali prescelte: Mobility, People, Environment e Living. Le relazioni tra questi parametri sono sostenibili in quanto adeguatamente supportate dalla economy/risparmio con le tecnologie e guadagno con l’imprenditorialità. Ne è esempio tangibile il solo risparmio stimato intorno al 5-7 % del costo totale di costruzione dell’intera line ottenuto con la ri-utilizzazione della copertura in calcestruzzo armato della tombatura, utilizzata come fondazione continua dei nuovi fabbricati. Infine la governance/co-partecipazione e co-gestione tra i diversi attori coinvolti. Il piano degli interventi dal punto di vista costruttivo parte dal principio del risparmio/guadagno: nella costruzione degli edifici, una notevole economia deriva dall’uso di tecnologie avanzate e dall’adozione di soluzioni innovative di riqualificazione energetica e sicurezza anti-sismica nonché dall’integrazione di strutture e impianti (termoidraulici, climatizzazione, energie rinnovabili e domotica) con i sistemi di gestione intelligente. Il profitto viene esteso anche alla valorizzazione della “plurifunzionalità della scelta” che conferisce una qualità aggiunta allo spazio urbano e ne diviene indice di valore economico. Per questo ogni area della line è dotata di “Hostel” (ostelli) a tema che non hanno niente da invidiare agli esempi europei, rispondono alle richieste del turismo giovane “under 40” della capitale, e infine garantiscono sicuri introiti.

La stazione Prenestina è la porta d’accesso alla line, il fabbricato ex-viaggiatori adeguatamente ristrutturato e destinato al City Living-Lab ”La città a portata di mouse” con servizi on-line ai cittadini, municipio on-line, biblioteca 2.0 e spazi per eventi. Sede di coordinamento delle attività culturali, di formazione, organizzazione e divulgazione degli itinerari ricreativi, storico-archeologici etc., nella palazzina degli ex-ferrovieri adiacente alla stazione sono ubicati i servizi dell’ “Hostel” ospitato nei vagoni ferroviari debitamente trasformati e fermi sul binario morto. Le attrezzature sportive, già presenti nell’area, sono integrate con percorsi podistici natura-salute e punti bikesharing integrati al servizio “Bikeolana”, dispositivo dotato di display digitale per eventi, individuazione di luoghi e punti di interesse sociali e culturali. L’edificio scolastico fatiscente e parzialmente in disuso, ubicato nell’area adiacente, diviene la sede della Bio/Fabbrica. In essa i laboratori e le strutture per l’allevamento dei biocidi, sono affiancati dalle serre, uffici, servizi e spazi per la vendita e costituiscono il “Polo Regionale della Agricoltura Biologica”. A esso si affiancano in prossimità della tombatura gli orti urbani del Parco della Serenissima, delimitato a nord dalla A24. La messa a dimora di filari di alberi di essenze diverse lungo il tracciato autostradale costituisce un filtro per la bonifica dall’inquinamento delle polveri e dei metalli. Sarebbe opportuno incentivare progetti di riconversione come quella della Bio/Fabbrica la quale, se data in concessione ai privati, garantirebbe consistenti introiti con i quali l’Amministrazione potrebbe mantenere i servizi sociali, attivando una gestione virtuosa degli edifici pubblici sia nella fase di riqualificazione dell’esistente, sia in quella della successiva manutenzione.

La stazione Serenissima è destinata al benessere psico-fisico e all’identità storica. I giovani hanno a disposizione spazi pertinenziali e attrezzature per praticare sport. Si tratta di un modo di praticare questa attività utilizzando le nuove tecnologie: gym climbing, cyber fitness, train&play, play ground. Nell’adiacente parco della Serenissima, che custodisce i resti archeologici della necropoli romana, se ne prevede il recupero e la creazione di un Percorso archeo-didattico “La Storia siamo noi” con servizi e aree attrezzate per gli studiosi, nonché piccoli manufatti eco-compatibili destinati all’informazione e divulgazione degli itinerari turistici, culturali-archeologici e delle visite didattiche alle aziende agricole e alla zona umida del parco.

La stazione Palmiro Togliatti, quasi al centro della line, ne diviene il nodo infrastrutturale per eccellenza, un luogo di scambio tra i diversi sistemi di trasporto che si articola su varie quote con funzioni che si integrano e completano a vicenda avvolgendosi in un edificio multifunzionale a torre. Alla quota della Collatina la mobilità su ferro è assicurata dalla fermata della linea FR2 che viene potenziata con la frequenza di una metropolitana atta agli spostamenti urbani. Si affianca a essa il trasporto su gomma completato dai parcheggi di scambio e da una viabilità ciclo-pedonale. Alla quota del viadotto viene garantita l’intermodalità del servizio pubblico con le fermate della nuova tramvia Ponte Mammolo-Subaugusta che, percorrendo il viale Palmiro Togliatti, raccorda la line con le linee B, A, C della metro e con la rete su gomma degli autobus. Nello spazio ritagliato e servito nelle due direzioni dalla nuova tramvia è stato inserito il CASP (Centro di Avviamento allo Sport Paraolimpico), a simbolo ed esempio virtuoso di inclusione sociale in un’area caratterizzata dalla coabitazione di realtà sociali molto diverse tra loro e non prive di problematiche.

La stazione Tor Sapienza, stante la consolidata presenza di PMI (Piccole e Medie Imprese) e di luoghi destinati alle attività artistiche ospita il nuovo centro Ars@Ars. Spazio per l’apprendimento, la sperimentazione e l’esibizione di digital art, un Fab Lab, un StartUp Lab, inoltre atelier e luoghi di co-working. Inoltre trovano collocazione il Network Artigiani, una start-up agricola e la Tecno-BioLab “torSapienza”. Il Network è la versione smart della “bottega” occasione d’innovazione, di sviluppo economico, sociale e culturale. Nello StartUp lab, i cittadini diventano “co-sviluppatori”. Attraverso lo scambio di idee e di conoscenze e l’aggregazione fra ricercatori, imprese e il coinvolgimento attivo di gruppi organizzati di residenti e cittadini.

La Stazione La Rustica-Città ospita i servizi di quartiere assenti e/o carenti: mercato rionale, ufficio postale, presidio ASL Roma B, farmacia, laboratorio veterinario, sportello bancario e giornalaio. Inoltre sono ubicate le sedi per i Corsi “Food Studies” con stage fisici e Master promossi dall’Università di Scienze Gastronomiche. A ridosso del GRA e in continuità con il parco di quartiere (Parco caduti di Marcinelle) sono collocati molteplici spazi a disposizione di skater, biker, b-boy, parkourist e climber. Inoltre le pareti degli edifici sono state progettate per permettere ai writer di esprimersi liberamente. Il viaggio sull’attuale tombatura è molto variegato con due fondali unici: a ovest le cupole della Capitale, a est il profilo delle montagne. Le quinte a nord aperte verso scenari prevalentemente verdi e/o molto dense di infrastrutture, a sud cortine murarie costruite più o meno densamente, palazzoni abitativi o casette spontanee con verde molto ridotto.

La nuova smart line lo trasformerà in un viaggio fantasioso tra realtà reale e virtuale e ciascuno potrà immaginarlo come vorrebbe che fosse.