Girando per la città di giorno, i fronti urbani delle strade ci restituiscono esclusivamente l’immagine pubblica del vivere e dell’abitare. Soltanto all’imbrunire, quando le luci delle case si accendono, le finestre illuminate diventano interfaccia pubblica della vita intima e privata nascosta dietro alle facciate.
Space4Architecture, per la residenza urbana sulla 78esima strada a New York, sembra costruire il progetto a partire dalle relazioni tra interno ed esterno, tra dimensione pubblica urbana e quella intima e privata dell’abitazione. Il progetto concepito risponde all’esigenza della famiglia committente di conciliare l’abitudine ad abitare in un loft con il trasferimento all’interno di un edifico residenziale newyorkese distribuito su più piani e con vincoli urbani, strutturali e distributivi maggiori: il concetto di apertura e flessibilità tipico dei loft guida e orienta la ristrutturazione di una tradizionale palazzina residenziale dell’Upper East Side a New York.
La villa sorge nella campagna sudoccidentale inglese, tra Oxford e Londra, in un territorio famoso per i suoi prati e boschi, e nasce da un lavoro di totale reintepretazione di una vecchia abitazione di inizio Novecento, completamente demolita per fare spazio alla nuova residenza. Il progetto sfrutta un’area in declivio in un paesaggio prevalentemente pianeggiante per nascondere la struttura della casa su un livello inferiore, con un appoggio a sbalzo.
L’ampia trasformazione urbana milanese di Porta Nuova ha innescato una serie di operazioni minori, diffuse nei quartieri circostanti. Nel dedalo di strade intorno a Porta Garibaldi e Porta Nuova, la continuità delle cortine edilizie dell’isolato ottocentesco include e ingloba anche interventi più contemporanei, dove la città di oggi rinnova e sostituisce parti di quella di ieri, senza sovvertirne le regole ma rispettandole e innovandole.