di Paola Eugenia Falini
Ordinario di Urbanistica, Sapienza Università di Roma, Consulente scientifico del sito UNESCO “Mantova e Sabbioneta”, Direttore scientifico delle Linee Guida
e Patrizia Pulcini
Architetto, Specialista in Progettazione del Paesaggio, Coordinatore progettuale delle Linee Guida
*Call Tematica
Una fase di nuova sperimentazione sta interessando la progettazione dello spazio pubblico nel corso degli ultimi anni. Una fase nella quale i principi e le metodologie messe a fuoco negli anni precedenti hanno trovato importanti conferme ed approfondimenti ma in cui si sono fatte strada anche necessità di riconsiderazione generale delle pratiche precedentemente attivate con contributi di innovazione rilevante su gran parte dei temi coinvolti. In questo quadro di nuove formulazioni si evidenzia il riconoscimento crescentemente accordato allo spazio pubblico quale fattore qualificante la città ed insieme al suo ruolo determinante nei processi di rigenerazione urbana. Incentrata sulla nozione di spazio urbano come bene pubblico e al contempo come struttura relazionale primaria
BARCELLONA, IL CASO STUDIO DELLA SUPERILLA (SUPERBLOCCO)
di Chiara Farinea
Architetto, urbanista e dottore di ricerca, responsabile dei progetti europei dello IAAC
e Mathilde Marengo
Architetto e dottore di ricerca, coordinatrice accademica e professore allo IAAC
Il design urbano svolge un ruolo fondamentale nel sostenere le esigenze dei cittadini, in particolare quando si concentra sullo spazio pubblico, teatro dello svolgersi della vita comune. Gli spazi pubblici di una città, le sue strade e le sue piazze, incarnano i flussi delle interazioni umane. Questi spazi dinamici costituiscono una controparte essenziale ai luoghi della routine, del lavoro e della vita domestica. Ci sono esigenze profonde che lo spazio pubblico può aiutare a soddisfare, diritti umani che attraverso di esso possono essere protetti, e valori culturali che esso trasmette. Nel corso degli ultimi tre decenni, la città di Barcellona ha dedicato molte energie a rimodellare il proprio spazio pubblico, sviluppando, attraverso diversi interventi nel centro storico, sul lungomare e in periferia, un modello di rigenerazione urbana riconosciuto in tutto il mondo. Le sue trasformazioni hanno dato forma alla transizione dalla città industriale alla città basata su terziario e tempo libero, diventando un esempio per tutta l’Europa.
L’immaginario di New York è da sempre legato ad una elevatissima concentrazione e densità di persone, affari, scambi, eventi, architetture che ne hanno fatto la quintessenza della condizione metropolitana e di un paradigma per lo sfruttamento della congestione.La storia urbanistica di New York ha visto fin dalla sua origine una relazione controversa e complementare tra metropoli e natura: se da una parte la griglia di Manhattan dimostra la propria indifferenza alla topografia esistente e alla natura, ponendo le basi per la straordinaria densità newyorkese, Central Park e Coney Island sono gli spazi necessari