BARCELLONA, IL CASO STUDIO DELLA SUPERILLA (SUPERBLOCCO)
di Chiara Farinea
Architetto, urbanista e dottore di ricerca, responsabile dei progetti europei dello IAAC
e Mathilde Marengo
Architetto e dottore di ricerca, coordinatrice accademica e professore allo IAAC
Il design urbano svolge un ruolo fondamentale nel sostenere le esigenze dei cittadini, in particolare quando si concentra sullo spazio pubblico, teatro dello svolgersi della vita comune. Gli spazi pubblici di una città, le sue strade e le sue piazze, incarnano i flussi delle interazioni umane. Questi spazi dinamici costituiscono una controparte essenziale ai luoghi della routine, del lavoro e della vita domestica. Ci sono esigenze profonde che lo spazio pubblico può aiutare a soddisfare, diritti umani che attraverso di esso possono essere protetti, e valori culturali che esso trasmette. Nel corso degli ultimi tre decenni, la città di Barcellona ha dedicato molte energie a rimodellare il proprio spazio pubblico, sviluppando, attraverso diversi interventi nel centro storico, sul lungomare e in periferia, un modello di rigenerazione urbana riconosciuto in tutto il mondo. Le sue trasformazioni hanno dato forma alla transizione dalla città industriale alla città basata su terziario e tempo libero, diventando un esempio per tutta l’Europa.
Ora Barcellona sta sperimentando le potenzialità della tecnologia come mezzo per essere ancora una volta in prima linea sull’innovazione: è infatti stata la prima città a vincere il premio di Capitale Europea dell’Innovazione nel 2014, noto anche come “iCapital” d’Europa, «per aver introdotto l’uso di nuove tecnologie per portare la città più vicino ai cittadini». Questo apre un nuovo dibattito su come le tecnologie possano contribuire a migliorare lo spazio pubblico esistente, favorendo la creatività, l’interscambio e la partecipazione dei cittadini, ma anche per quanto riguarda la progettazione e l’uso degli spazi. Un approccio più tradizionale alla progettazione tende a portare ordine e controllo nello spazio pubblico, ostacolando lo sviluppo di spazi creativi che possono ospitare e stimolare le dinamiche sociali di quartiere. Sennett raccomanda, al fine di superare le problematiche legate al controllo eccessivo, la creazione di punti di disordine nello spazio pubblico, generando aree dove possano avvenire esperienze ed attività impreviste (Sennett, R., 1990. The Conscience of the Eye: the Design and Social Life of Cities. New York, W. W. Norton). Questi punti di disordine nello spazio pubblico, attraverso una progettazione attenta, possono consentire la creazione di nuove opportunità, rafforzando la qualità spaziale dell’area (Graham, S., & Thrift, N., 2007. Out of Order: Understanding Repair and Maintenance. Theory, Culture & Society, 24 (1), 1–25; Iveson, K., 2007. Publics and the City. Oxford, Blackwell Publishing).Questo testo esplora, attraverso il caso studio dell’installazione di Poble Joc a Barcellona, come l’integrazione di principi di progettazione ispirati alla flessibilità con layer digitali possa portare alla creazione di spazi pubblici espressivi e a forme di auto-organizzazione che consentono ai cittadini di gestire le attività e modificare il loro spazio pubblico in base alle loro esigenze e desideri in tempo reale. Attraverso l’implementazione di nuovi progetti, la qualità dello spazio urbano e le esperienze che questo genera possono venir migliorati, offrendo terreno fertile alla creatività; attraverso l’uso di nuovi strumenti digitali, si concretizza la possibilità di trasformare spazi urbani statici in spazi dinamici che possano rispondere ai bisogni dei cittadini.I progressi scientifici attuali permettono di incorporare la tecnologia nella nostra vita quotidiana, diventando parte del nostro ambiente circostante.Gli oggetti interagiscono con noi, le facciate degli edifici diventano interfacce digitali, l’architettura sta diventando un organismo che si evolve, in grado di reagire in tempo reale a più agenti, come l’ambiente, il tempo o le esigenze degli utenti. Grazie al progetto “Active Public Space” (APS), co-finanziato dal programma Creative Europe della Comunità Europea, in diverse città europee si sta sviluppando uno studio sull’attivazione dello spazio pubblico, in particolare definendo la relazione tra spazio pubblico e tecnologia. Il progetto, diretto dall’ Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC), in collaborazione con il Centre for Central European Architecture e la University of Applied Arts Vienna, prevede diverse attività, tra le quali pubblicazioni, workshop e una mostra itinerante.Come parte delle attività di APS, a settembre 2016, si è svolto allo IAAC un workshop finalizzato allo sviluppo dell’installazione Poble Joc, da implementare nella zona di #Superilla, progetto pilota di SuperBlocco. Il SuperBlocco consiste in uno strumento di rigenerazione urbana che è stato sviluppato all’interno del Piano della Mobilità Urbana di Barcellona 2013-2018 dall’Agenzia di Ecologia Urbana. Il piano punta a chiudere i due terzi delle strade della città al traffico, al fine di diminuire gli alti livelli di inquinamento. In particolare il SuperBlocco consiste in nove isolati urbani della griglia progettata da Cerdá, in cui il traffico interno viene ridotto alla sola mobilità carrabile per residenti e imprese locali, a velocità ridotta, mentre la circolazione della maggior parte dei veicoli viene limitata al solo perimetro esterno. Questo intervento consente di creare nuove aree pedonali e nuovi spazi per i cittadini. Se attuato nella sua interezza, il piano aumenterà notevolmente la disponibilità di spazio pubblico diventando un’occasione importante per testare nuovi principi di progettazione. Uno dei SuperBlocchi recentemente sviluppati è conosciuto come il progetto pilota #Superilla, che consiste in un test dell’intero piano, sviluppato all’interno del quartiere Barcellona 22@ (www.22barcelona.com). Sei scuole di architettura di Barcellona (EAR, ETSAB, ETSAV, IAAC, La Salle, UIC) sono state invitate a sviluppare durante un workshop di una settimana installazioni per l’apertura del progetto pilota #Superilla.In questo contesto, IAAC ha messo alla prova le potenzialità di tecnologie avanzate, in particolare la fabbricazione digitale, la realtà virtuale e aumentata, e l’urban gaiming, come mezzo per migliorare la partecipazione dei cittadini nei processi di progettazione e sviluppo urbano. Lo scopo dell’intervento progettato dallo IAAC è quello di fornire opportunità per l’immaginazione, la spontaneità e l’interazione sociale, apportando nuovi significati allo spazio pubblico. L’installazione comprende:
- Moduli mobili su ruote, costruiti attraverso tecniche di fabbricazione digitale, che possano essere spostati dai cittadini per trasformare lo spazio secondo le
proprie esigenze o desideri;
- Un calendario online per l’organizzazione delle attività;
- Un sistema di realtà aumentata, che fornisce informazioni sulle attività relative ad ogni modulo;
- Un sistema di droni per rilevare i movimenti dei moduli e proiettarli durante la notte su uno degli elementi mobili.
L’integrazione di layer digitali e fisici crea un nuovo spazio pubblico, che risponde alle esigenze dei cittadini: uno spazio sorprendente, imprevedibile, in continuo movimento e cambiamento. I moduli mobili di PobleJoc comprendono: una panchina che incorpora un albero, un orto urbano, una bancarella del mercato, un tavolo da ping-pong e uno schermo. Gli elementi sono stati immaginati con lo scopo di rispondere alle esigenze potenziali degli utenti, tra cui il riposo e l’interazione, la produzione, lo scambio e il gioco. Inoltre il sistema di realtà aumentata che fornisce informazioni sui moduli è stato progettato in forma di app, scaricabile su telefonini e tablet. L’installazione ha suscitato curiosità tra i cittadini e l’applicazione è stata scaricata più volte. Durante il workshop diverse configurazioni spaziali sono state mappate usando droni, al fine di estrarre dati sulle dinamiche spaziali. I dati sono poi stati utilizzati come base per creare delle mappe che sono state proiettate su uno degli elementi durante eventi serali, offrendo un nuovo punto di vista sullo spazio pubblico, e rivelando dinamiche nascoste. Nell’ambito dell’installazione è stata sviluppata un’applicazione di realtà aumentata, che è stata utilizzata per sovrapporre digitalmente informazioni sulle attività e le funzioni dell’installazione. Utilizzando un codice QR, gli utenti hanno potuto scaricare l’applicazione, liberamente disponibile per i telefoni Android e Apple, e utilizzarla per ottenere ulteriori informazioni su ciascun modulo dell’installazione. Indirizzando le loro telecamere a marcatori fisici disponibili su ciascun modulo, sono state sovrapposte informazioni digitali riguardo al programma e alla localizzazione delle diverse attività legate all’installazione, nonché a informazioni generali sulla città.
Introducendo questo layer digitale nell’installazione, è stato fornito un secondo livello di interazione, attraverso informazioni e social media.
È stato possibile visualizzare i seguenti dati:
- Tag dello schermo: informazioni generali sul progetto; Modello 3D della Superilla;
- Tag della panchina: feed twitter con hashtag #Superilla;
- Tag generale dell’orto: informazioni sull’agricoltura urbana a Barcellona;
- Tag specifici dell’orto (un tag per pianta): valore nutrizionale e informazioni sulla coltivazione di cavolfiore, lattuga e fagioli;
- Tag generale del tavolo da ping-pong: mappa con le località sportive intorno alla zona;
- Tag specifici del tavolo da tennis: calorie bruciate, temperatura ottimale e tempo ottimale della giornata per praticare nuoto, ciclismo, corsa, ping-pong, pallavolo;
- Tag del mercato: programma settimanale del mercato.
Un sondaggio è stato condotto tra 50 utenti e i risultati hanno rivelato che:
- I cittadini si sono dichiarati soddisfatti rispetto alla possibilità di personalizzare lo spazio pubblico;
- Il sistema di realtà aumentata ha fornito informazioni utili ed è facile da usare;
- Il calendario online è uno strumento utile al fine di organizzare e coordinare le attività;
- I dati acquisiti tramite i droni e proiettati durante la notte sullo schermo hanno fornito informazioni interessanti sull’uso dello spazio pubblico.
Gli elementi dell’installazione PobleJoc sono stati per una settimana strumenti di empowerment, consentendo ai cittadini di esprimere la loro creatività e di adattare lo spazio pubblico ai loro bisogni e desideri.
L’installazione ha fornito un’opportunità per immaginare nuovamente la città, testando le possibilità di integrazione tra layer digitali e fisici attivando lo spazio pubblico e stimolando la creatività dei cittadini.
Immagini fornite da Mathilde Marengo