Sette casi di infill architettonico tra Italia ed Europa
L’intervento sulla città contemporanea si confronta oggi con una duplice problematica: da una parte la necessità di limitare il consumo di risorse sia fisiche, in termini di suolo, sia economiche, in un periodo di crisi prolungata; dall’altra, l’urgenza di recuperare e rigenerare ampie parti di città ereditate dal passato.
La concomitanza di queste criticità incoraggia l’emergere di nuove opportunità e strategie di azione: la densificazione e la riqualificazione di alcune aree della città esistente permettono una crescita urbana senza il consumo di nuovo suolo, piccoli interventi diffusi e mirati possono risultare più efficaci di ampi e ingenti programmi di sviluppo urbano.
Rigenerazione urbana diffusa: il caso di Aurora - Rossini
Dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni Ottanta del Novecento, l’industria ha strutturato, da un punto di vista economico, sociale e spaziale le città europee. A Torino più che altrove, ha lasciato sul territorio un’eredità importante influenzando la morfologia e il carattere delle differenti parti di città in cui si è insediata.
Il Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale e i patrimoni immobiliari interessati
di Agenzia del Demanio
Direzione Centrale Strategie, Progetti di Valorizzazione e Partecipazioni
Il Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale bolognese nasce dalla volontà di avviare una collaborazione istituzionale pubblico-pubblico per attivare un processo unico di valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici, ex militari ed ex ferroviari, presenti sul territorio comunale. I compendi interessati dal PUVaT sono 18 e occupano un’area urbana pari a circa 1 milione di mq, quasi un quarto della superficie del centro storico bolognese, con un valore stimato di oltre 300 milioni di euro.